Il gusto dei rapporti
Carissimo Carlo,
in attesa di capire come sia andata la colletta, ti scrivo, come aiuto personale un paio di righe su quanto ho vissuto ieri. Se volessi identificare con un canto la giornata di ieri sceglierei Aconteceu.
E' stata infatti una giornata senza colpi di scena incredibili, eppure davvero bella. Quest'anno è venuta la moglie ad aiutarmi al mattino ed assieme a Bene Allais abbiamo fatto la mattina. Come al solito ho iniziato il banco preoccupato dall'esito, dicendo tra me e me: "Ma un paio di scatoloni li metteremo insieme a fine giornata?". Ho deciso quindi di recitare un gloria, con chi iniziava a fare il turno. Questo mi ha ricordato l'importanza di affidare ogni gesto a Chi può effettivamente farlo diventare vincente; d'altronde è da quando sono nato che faccio il tifo per chi vince...
Pian piano la gente, anche per come era strutturato il piccolo market, ha cominciato a donare e la cosa più bella è che ho incontrato moltissimi stranieri, segno che la nostra città sta cambiando. Apprendere questo fatto mi ha incuriosito molto. Ho incontrato persone strane, alcune un pò euforiche (bevute?) altri in seria difficoltà.
Tutte queste hanno donato! Guarda che strumento di condivisione trasversale diventa il banco. Un gesto semplice che unisce. Al pomeriggio dopo aver mangiato qualche grissino con il venditore di rose mi ferma un uomo di 47 anni.
Ha perso tutto ed ha una figlia diciottenne da "tirare su".
Parlo un pò con lui per capire se mi prende in giro o meno...non capisco granchè se non il fatto che io ho un lavoro, una casa, una moglie...ho ricevuto tanto e mi sembra giusto restituire qualcosa a chi ha meno di meno.
Decido di fare a lui un pò di spesa comunque interrogandomi sulla sensatezza di quello che stavo compiendo e pensando: "All'uscita non lo ritroverò più".
All'uscita mi aspettava, ho preso i suoi riferimenti e ho chiesto ad Alessio se possiamo recapitargli il pacco. Intanto il legame con le persone del turno pomeridiano aumentava e un mio amico mi ha sorpreso perchè non solo svolgeva egregiamente il ruolo di volantinaggio (l'ho prenotato per le prossime 100 collette) ma perchè diceva alla gente di leggere la bella frase riportata sul retro del volantino.
Cioè che differenza! Io ho sempre pensato che era già tanto che le persone prendessero in mano il volantino e donassero qualcosa, ma avere la preoccupazione che leggessero la frase di Papa Francesco non mi aveva nemmeno sfiorato il pensiero.
Questo mio amico mi stava insegnando che c'è qualcosa da portare ancora più grande del cibo.
Un altro amico mi ha colpito perchè senza che programmassimo nulla, si è fatto 50 minuti di macchina per venire a fare la colletta, con il desiderio di condividere insieme un gesto bello. Durante la colletta emerge da parte del mio amico (insegnante di religione) il desiderio di avere una testimonianza presso la sua scuola, con possibilità di proposta di "banco interno".
Che spettacolo!
Alla sera ho poi incontrato un altro amico che assieme a sua moglie, dopo una giornata di banco, hanno desiderato incontrarsi per giudicare insieme quanto accaduto.
Tutti eravamo un pò stanchi, ma il desiderio di vedersi è stato superiore...sai dove ci siamo incontrati...a Belgioioso...
La giornata di ieri mi ha fatto riprendere il gusto dei rapporti, ho sentito il deisiderio di fare telefonate ad altri amici che non avrei visto.
Tutto questo è semplicemente accaduto, no strategia, no "menate", no senso del dovere...disponibilità e Aconteceu!
Giulio