Rifiorisce un seme di speranza
Solitamente di fronte al dibattito astratto sui grandi problemi che non possiamo risolvere, come sono la crisi economica e la povertà delle persone, ci prende lo sconforto e a poco a poco si insinua il cinismo nel cuore. Sembra che qualsiasi tentativo sarà inutile, che non si possa tentar nulla.
Ma, appena si decide di buttarsi nelle cose in prima persona e mettere umilmente a servizio il nostro quasi insignificante contributo, rifiorisce un seme di speranza, non ci si ritrova da soli.
Ci siamo accorti, infatti, che esiste un mondo di carità, decine e decine di persone che come noi hanno deciso di donare qualcosa di sé all’altro. Il deserto umano di cui spesso si parla sui media non è la sola realtà degna di nota. Il numero di volontari per la Colletta lo testimonia. Nella nostra Carpi, nelle associazioni (Scout, Porta Aperta, Caritas, Rotary Club, Il pane e le Rose…) nelle parrocchie, nei legami personali di amicizia (parenti, vicini di casa, conoscenti,…) ci sono ancora persone che per quanto tentate dal cinismo e dalla disperazione, si lasciano provocare dal movimento di altri e quindi donano gratuitamente e con gioia tempo ed energie, desiderosi di incontrare l’altro, di darsi una mano concreta e di confortarsi nelle difficoltà.
Ci ha colpito anche il fatto che tutti i volontari hanno ringraziato per l’opportunità che veniva loro offerta. Questo ci ha richiamato al vero volto del nostro cuore, che è quello dello “spendersi”.
Abbiamo bisogno di servire con amore tanto quanto di essere amati. Commovente è la partecipazione di bambini (Giovannino di 4 anni ha lavorato instancabilmente dalle 8 alle 22, cenando con una fetta di panettone!), di ragazzini delle medie, di adolescenti che hanno lavorato ore, non so quale grado di consapevolezza ma sicuramente felici di far parte di una comunità di adulti in movimento per un ideale.
Commovente è stata anche la partecipazione di chi riceve già il pacco alimentare ed ha accettato l’invito a lavorare per la Colletta, testimoniandoci che ricevere aiuto non è un’umiliazione, ma un’opportunità che genera altra gratuità.
Commovente, infine, è l’incontro con quanti donano con fiducia nonostante tutto il mondo teorico delle chiacchiere inutili (pubbliche e private) semini diffidenza e faccia credere che l’esistenza non si altro che una interminabile caccia allo scandalo.
Michelangelo e Alessandra, Carpi