Un gesto che arricchisce

A pochi giorni dalla diciannovesima giornata della Colletta Alimentare, che si svolgerà sabato 28 in 11 mila punti vendita distribuiti in tutto il territorio nazionale, è importante approfondire il significato di un gesto in un mondo sempre più diffidente. Lo farò, questa volta, rispondendo alla domanda di mio figlio: “Papà, perché anche quest’anno farai la colletta alimentare?” Vale la pena fare questo gesto – ho risposto – perché mi aiuta a vivere con speranza tutto, nonostante le circostanze avverse. Chi da anni si trova tra i 135 mila volontari che raccolgono la spesa nei supermercati che aderiscono all’iniziativa, vi posso garantire, che vive un’esperienza unica e difficilmente raccontabile, ma provo lo stesso, anche se si capisce solo facendo. Negli anni, incontrando tanta gente in poche ore, ho potuto vedere come la colletta è entrata veramente di diritto a far parte della cultura del dono del popolo italiano, ci sono tante persone generose che verranno sabato a fare la spesa solo per donare dei viveri per le famiglie disagiate. Poi, ho potuto constatare che è un gesto che prima di servire a raccogliere spesa per gli altri, serve a me. Sì, serve per approfondire l’amicizia con tanti con cui condivido da anni un percorso educativo e di caritativa verso chi ha più bisogno, ma serve anche a coinvolgermi con chi è alla prima esperienza da volontario e non hai mai conosciuto. Inoltre, vedere tanti giovani che con i loro insegnanti si coinvolgono non appena con la forza delle braccia, ma con un gran desiderio di partecipare a qualcosa di bello, in una società individualista, scuote. Infine vale la pena fare la colletta perché solo donando del tempo per condividere il bisogno degli altri, condividi anche il desiderio di significato di tutta la vita. Sembra astratto, ma venire a sapere da amici che fanno la colletta al carcere di Catania, che sono tanti i carcerati che aderiscono all’iniziativa insieme a molti della polizia penitenziale che quel giorno rimangono dopo il loro orario di lavoro, mi commuove. In sostanza è un gesto che mi ha arricchito e per questo continuo a farlo, anche se l’aspetto della fatica rimane. La colletta, certamente, col tempo sta cambiando me, il modo di guardare tutto e il modo di fare il volontario.

 Nuccio Condorelli