Un incontro inaspettato e sorprendente
L'esperienza della colletta di quest'anno è stata quella di un incontro inaspettato e sorprendente.
La settimana prima della colletta, a scuola, abbiamo proposto un incontro sui fatti di Parigi. Dopo l'incontro insieme alla mia seconda, abbiamo discusso un po', cercando di aiutarci a capire cos'era accaduto.
Alla fine della lezione una mia alunna, turca, velata e molto timida, mi si è avvicinata dicendomi che voleva invitarmi a pranzo nella sua moschea quel sabato (lo stesso della colletta). In moschea avrebbero preparato cibo tradizionale per raccogliere fondi, col desiderio di far vedere alla città che "noi non siamo come quelli dell'Isis, siamo un'altra cosa". Il suo invito fatto in questi termini mi ha provocato subito, Hilal, la mia allieva, non si era ancora espressa in merito ai fatti di Parigi, ma ora lo stava facendo così.
Il giorno della colletta, al mattino con me al supermercato c'erano alcune mie alunne di quarta, tra cui Caglayan, anche lei turca. Le ho subito invitate a venire con me a pranzo una volta finito il turno, e insieme alla tutor della loro classe e ad un'altra insegnante siamo andate in moschea.
Lì siamo state accolte da Hilal con una cura e un'attenzione che non mi aspettavo; lei era felice di servirci e non si fermava un secondo perché fossimo soddisfatte. Arrivate a tavola Caglayan le ha raccontato in turco la sua esperienza della mattina alla colletta e Hilal, passando per i diversi tavoli, ha invitato le donne della moschea al supermercato a fare la spesa.
Quella sera Caglayan stessa è voluta rimanere a cena con noi e i ragazzi di gs, curiosa di vedere chi fossimo e capire come stessimo insieme.
La cosa che a me ha stupito di questo fatto semplice è stata la continuità tra il proporre la colletta, il pranzo in moschea e lo stare coi ragazzi di gs.
Vivere così la giornata è stata un'occasione per me di verificare la verità di una frase che avevo letto in un messaggio di un'amica quella stessa mattina: "nella misura in cui, cambiandoti, pieghi te stesso in questo rapporto diverso con le persone e con le cose, scatta una serenità che prima non avevi e che le idee non ti danno. Te la danno se sono cosi' partecipazione del mistero, della verità come mistero, cioè di Cristo, che ti danno l'input dell'amore di Cristo".
Antonella, Como