Una storia di No...e di grandi Sì!

Quest'anno per me la Colletta Alimentare è iniziata presto, il 4 ottobre per la precisione; infatti per la prima volta nella mia vita ho aiutato le persone che solitamente organizzano tutto il lavoro preparatorio per la Colletta Alimentare. 

Da subito mi sono sentito coinvolto. La prima esigenza era quella di trovare un magazzino dove stoccare tutti gli scatoloni che il 24 novembre sarebbero arrivati dai diversi punti vendita. All'inizio ho pensato: "la questione del magazzino non mi tocca, perchè io sono l'ultimo arrivato, preferisco far fare agli altri le ricerche necessarie e poi, anche nel mio lavoro, appena sento parlare di logistica, faccio fare agli altri". Però questo pensiero mi ha subito "stonato" e mi sono detto "se voglio dare una mano non posso rimanere in panchina, voglio dare un mio contributo, voglio provare a coinvolgermi e non rimanere spettatore". Da lì è cominciato lo spettacolo. Nei ritagli di tempo ho cominciato a cercare come un matto, anche su Google, annunci di magazzini in affitto e, durante le mie pause pranzo, chiamavo i numeri di questi perfetti sconosciuti chiedendo "sfacciatamente" se volevano aiutare la Giornata della Colletta Alimentare dando gratuitamente il loro magazzino in comodato! La cosa incredibile era che ogni telefonata che facevo, ogni "NO" che ricevevo non mi demoralizzava, ma mi rendeva sempre più certo che bisognava continuare a cercare. Un sabato mattina, insieme ad un altro ragazzo, abbiamo fatto un giro in una zona industriale di Riccione e, ad ogni magazzino con la scritta "Affittasi" chiamavamo e, puntualmente ricevevamo un bel "NO". Allora, un pochino sconsolati, prendiamo una via interna per fare inversione con la macchina e, per caso (o forse no) vediamo un altro cartello. Faccio il numero, quasi meccanicamente, e con voce poco convinta parlo con l'interlocutore che, dopo un "no" iniziale, appena sente le parole "colletta alimentare" mi dice: "Ah vi conosco! Io il 24 farò il volontario insieme ad un mio amico!" A questo punto, con il cuore in subbuglio gli dico, con fare scherzoso: "Se fai il volontario, non puoi dirci di no!" e lui, dopo nemmeno un secondo ride e mi dice: "Hai ragione!". Fissiamo un appuntamento e, dopo un sopralluogo, il magazzino era stato trovato! Addirittura gratis!

Stessa dinamica succede per la ricerca del muletto, necessario per le operazioni di stoccaggio dei bancali: infatti, sentendomi implicato al 100%, prendo a cuore anche questa ricerca e, tramite un mio amico, riusciamo a trovare una persona disponibile a darci gratuitamente un muletto. La cosa incredibile è che questa persona mi ha detto immediatamente di sì, senza nemmeno conoscermi, senza avermi mai visto in faccia e senza conoscere tanto bene nemmeno la realtà della Colletta Alimentare. A questo punto, il numero di "SI" che ricevevo ad ogni mia telefonata iniziava ad aumentare (richieste disponibilità per fare i volontari, richieste cambi turni, richieste di preparare gratuitamente del cibo da dare ai volontari del magazzino, richieste dell'ultimo minuto, ecc.). Ogni richiesta che facevo diventava un SI.

La cosa più bella però è che, in tutto questo movimento che si era creato, io mi sono sentito "unito". Non ho vissuto, come spesso mi capita, in compartimenti stagni. Era tutto unito: il rapporto con mia moglie, il lavoro, la colletta, gli amici, la scuola di comunità, la mia fraternità. Anzi, ogni giorno è stato occasione per cercare di entrare sempre più al cuore delle questioni. Ho anche preso sul serio la proposta di Carron (a volte queste proposte rimangono nel cassetto dei miei buoni propositi) di leggere "Il senso della caritativa" che avrò letto un milione di volte, ma leggerlo con questa consapevolezza è stato incredibile.

Poi, il 24 novembre è stato uno spettacolo. La mattina è iniziata con la messa nel magazzino poi, insieme a chi aveva lavorato con me per l'organizzazione di questo gesto, sono andato a trovare nei vari punti vendita di Rimini e Riccione tutti i volontari che avevamo incontrato in questi giorni e che ci avevano incuriosito (amici, persone conosciute da poco, sconosciuti che ci avevano contattato solo per fare la colletta, ecc.). I loro volti felici erano uno spettacolo. Infine, nel pomeriggio, dalle 16 fino a mezzanotte inoltrata sono stato insieme alla persona incaricata all'inserimento dei dati provenienti dai vari punti vendita. Per più di 8 ore siamo stati a leggere ed inserire dei numeri (roba da diventare matti), ma il mio cuore era lieto. Perchè?

Perchè stavo sperimentando di nuovo l'unità. Ero unito. Ho sperimentato una tale apertura del mio cuore verso tutta la realtà che mi faceva essere lieto anche di fare un lavoro, a prima vista noioso, ma dentro il quale, invece, stavo gustando una bellezza incredibile. Io ho sempre avuto il desiderio dell'unità e, il lavoro di questo periodo, mi ha aiutato a viverla. Non ho dovuto fare nessuno sforzo; ho dovuto solo dire di Sì alle richieste della realtà. Non è stato solo il frutto di un mio impegno (che c'è stato), ma ho vissuto una sorta di cooperazione con il Mistero: Lui mi chiedeva e io dovevo rispondere o "SI" o "NO". Questi SI, che devo dire ogni secondo (anche adesso che la colletta è finita, perchè la vita non è finita!) hanno generato amicizie inaspettate con le persone che hanno condiviso con me questo lavoro di preparazione e sorprese continue.

Che spettacolo.

Sacha, Rimini